«Il peggio della crisi finanziaria probabilmente è alle spalle, lo si vede anche dalla diminuzione del costo dei prestiti alle aziende», dice Fabrizio Quirighetti, capoeconomista della Banca Syz. «Il problema però – aggiunge – è che stiamo entrando in una fase recessiva e, se i fallimenti aziendali aumenteranno, potremmo rivedere tensioni sul fronte finanziario. Quindi, visto l'intreccio fra le crisi economica e finanziaria, che rischiano di alimentarsi a vicenda, continuiamo a essere molto cauti nelle scelte di investimento».
Però i mercati hanno tracollato e molti titoli azionari sono a prezzi di svendita.
Già, ma siamo lontani da quella che gli analisti tecnici definiscono una "vera" capitolazione dei mercati. Me ne accorgo tutti i giorni. Le persone continuano a chiederci quali azioni o quali bond comprare. Non siamo ancora alla disaffezione verso i listini, al loro rifiuto totale. Questa è la condizione per parlare di una vera capitolazione, dalla quale può ripartire il rialzo. Non ci siamo ancora arrivati.
E allora? Molti gestori si aspettano un rimbalzo o, se vogliamo usare altre parole, un rally di fine anno. Sara così?
Ci può anche stare. Non so se sarà del 15%, del 20% o del 30 per cento. Ma è possibile, dopo le veloci discese delle ultime settimane. Bisogna però chiedersi come possa essere sfruttato da un investitore retail: se il rally ci sarà, mi sembra più adatto ai trader. Anche perché, con questa volatilità, bisogna essere molto attenti. Magari i mercati salgono del 15 o del 20% in una manciata di sedute, poi arretrano del 10% in una sola giornata.
Quindi il rischio è di contabilizzare una perdita appena entrati.
Appunto. Poi ci sono sempre le incognite sul fronte macro. Se dovesse fallire qualche altra grande banca, cosa succederebbe? E la gente è consapevole dei rischi che si assume comprando azioni oggi? Non lo so. L'equity, con la volatilità attuale, è una grande scommessa. Ci sono effettivamente delle grosse occasioni, ma prima di entrare preferisco avere più visibilità sulle prospettive.
Ma chi ha già titoli azionari in portafoglio non può svenderli ora.
È vero. Ma può difendersi privilegiando titoli di società senza debiti e che non appartengano a settori ciclici, dei beni di consumo o finanziari. Oppure comprando obbligazioni sovrane con duration massima di cinque anni e di ottima qualità (tripla A).
